INQUINAMENTO A PIANOSAHome News

Marina di Campo,  27 agosto 2006

Gentile direttore,

dopo lo scampato recente pericolo di pesante inquinamento dell’area marina attorno all’Isola di Pianosa, desidero dire grazie a Danilo Alessi, Presidente della Comunità Montana,  per la lettera inviata al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del mare, al Commissario del  Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano  e all’Assessore all’Ambiente della Regione Toscana. Le parole del Presidente Alessi esprimono molto bene, al di là di ogni singola posizione politica, le preoccupazioni degli elbani, dei turisti che ogni anno vengono all’Elba e di tutti coloro che amano l’Isola d’Elba. Tutti sono preoccupati della sorte dell’area marina elbana e dell’Arcipelago Toscano. E’ vergognoso che si verifichino, ogni anno, diffusi inquinamenti da idrocarburi  dovuti molto probabilmente dalla navigazione di navi cisterna e petroliere nelle acque attorno all’Elba e causati, quasi sicuramente, dal lavaggio in mare aperto di cisterne di petroliere o di sentine di navi. Ed, ad essere chiari, è vergognoso sia per le istituzioni che dovrebbero prevenire certi accadimenti e sia per coloro che selvaggiamente navigano sul mare, portando alla distruzione delle risorse naturali.

E’ da sottilineare, in questo contesto, il pronto ed efficace intervento della Capitaneria di Porto di Portoferraio come pure  dei mezzi antinquinamento del Ministero dell’ Ambiente che hanno evitato danni gravissimi all’intero bio-sistema di Pianosa e gli effetti negativi  sia sul turismo che sulla pesca.

E’ ora che si intervenga in modo più deciso con progetti di alto profilo e  con l’utilizzazione anche di tecnologie moderne.

Quando verranno messe in atto e fatte rispettare le misure non più rinviabili quali il divieto alla navigazione almeno delle petroliere nell’area marina elbana con specifica copertura delle zone del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, con particolare riferimento alle zone a nord, a sud ed ad est dell’Elba?

A quando l’impiego di tecnologie avanzate come il controllo satellitare, che possano  permettere, attraverso il monitoraggio 24 su 24 ore,  la rilevazione di superfici inquinate e l’individuazione dei mezzi navali che l’hanno provocate?

Si attendono ormai da anni degli interventi normativi e  operativi efficienti  come pure la realizzazione di progetti qualificati.

Questo è il grido che si sta diffondendo all’Elba fra gli elbani e i turisti presenti sull’isola: “Il nostro mare va protetto! Basta con la navigazione di petroliere nel mare dell’Arcipelago Toscano!”.

Mi aspetto che le istituzioni e gli enti interessati diano una immediata risposta alla lettera del Presidente Alessi, non solo come atto dovuto e ma soprattutto per prendere le dovute iniziative e comunicare i progetti predisposti onde evitare o superare eventuali disastri ecologici del mare come quello drammatico di Pianosa in questo mese.

E sia ben chiaro, in particolare, che a pagare i costi per i danni dovranno essere le società o le compagnie marittime che hanno causato i danni stessi, nei modi e nei termini di legge.

Poco (troppo poco!) si è fatto negli anni passati soprattutto da talune  istituzioni locali elbane (Comunità Montana,  Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano). E’ l’ora di agire prima che sia troppo tardi, soprattutto a livello locale, in modo da far prendere le giuste decisioni sia a livello regionale che a livello delle istituzioni centrali nazionali. Mi auguro che il Presidente Alessi segua con particolare cura gli effetti della sua lettera e sappia evidenziare sui media locali e nazionali le eventuali inefficienze,  come pure la carenza di iniziative, ai diversi livelli istituzionali di competenza.

Grazie per la cortese attenzione

Raffaele Sandolo

elbasun@infol.it

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